15/08/16

Se la questione "immigrati" fosse stata gestita da Umberto Manfrin


Gaspare Pero ha trovato un altra chicca che a me diverte per il bellissimo ribaltamento dei ruoli.
L'antefatto nella mail di Gaspare:
"Su Tutto Cucciolo 46 del 1966 (ma è una raccolta quindi la storia è ancora più vecchia!) c'è questa sequenza nella storia "Psicologia della vendita" di Manfrin che illustra come funzionano le espulsioni degli "indesiderati" in Africa, nei confronti dell'uomo bianco.
Il "reato" di cui si sono macchiati Bombarda e Salsiccia è l'aver fatto morire le galline di una tribù cercando di spacciare dei ceci secchi per mangime.
A Cucciolo e Beppe va meglio perché vendono gli stessi ceci secchi come proiettili per cerbottane o raccolti in collane.E qui nel presente fioccano gli extracomunitari coi loro commerci abusivi..."
Io invece che delle robe politiche (sono della corrente del Gaber...ma cos'è la destra...cos'è la sinistra?) , religiose, cose di razza e ambaradan vari me ne infischio beatamente  mi diverto a leggere di questi leghisti stampati in negativo.


Ecchilalà!

Rispedire al mittente tutti i criminali stranieri mi pare cosa buona e giusta ma io manderei via anche quelli italiani per equità

 Che dire? Gaspare ha detto la sua, io ho detto la mia e vi auguro buon Ferragosto ritardato.

7 commenti:

  1. Ho citato i commercianti extracomunitari abusivi perché in linea con il ruolo dei personaggi della storia, anche se Cucciolo e Beppe è raggirando il popolo africano che vengono visti come benefattori, quindi molto più subdoli di Bombarda e Salsiccia che cercano di vendere ceci comunque come cibo anche se spacciato per mangime.

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  2. questi riferimenti politici così espliciti nei fumetti li ho sempre trovati di cattivo gusto...

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  3. Manfrin è la dimostrazione che un disegnatore può veramente cambiare le sorti di una testata... Non è vero che il fumetto è in crisi solo perché i giovani hanno altri interessi. Purtroppo, devo dirlo, nel suo caso è stato la causa del mio abbandono di Felix. Come Colantuoni stava per esserlo su Braccio di Ferro. Per fortuna Sangalli, come Ferri per Zagor, riusciva a controbilanciare le sue sgradevoli storie con altre assai divertenti.

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    1. Le storie di Colantuoni non le trovo sgradevoli, semmai ci vedo un'ostinazione a imitare (per trame e tratto) quelle di Sagendorf, del quale non mi hanno mai affascinato troppo le pose plastiche e ripetitive dei personaggi, ma di certo non le trame.
      Colantuoni ha disegnato almeno un ciclo di storie "a episodi" di Trinchetto e Nonna Celesta, leggibili ovviamente anche separatamente, ma che introducevano un che di continuity in un fumetto umoristico Bianconi.

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    2. Manfrin in Alpe stava alla perfezione, il suo tratto e le sue idee si sposavano benissimo con l'universo folle Rebuffiano di Tiramolla, Cucciolo e Beppe. In Bianconi, avendo a che fare con personaggi come Felix (classico americano ben definito nell'immaginario) il suo stile era fuori posto. Colantuoni su Abelarda era un ciclone di inventiva, su Popeye era (secondo me) il miglior disegnatore del personaggio, un clone di Sagendorf che era più bravo e cinetico del maestro ma non era accompagnato da sceneggiature all'altezza. L'unico personaggio gestito da dio da Colantuoni, restando a Spinacia, è Trinchetto. Il Trinchetto di Colantuoni meriterebbe un volume stampato a parte in un ipotetico Best Of Bianconi.

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  4. In una storia BdF a causa della crisi si finge mendicante. In un'altra per non far andare Olivia a teatro da' un pugno in testa al tenore (una donna) e la consegna a dei criminali. Se per te sono belle storie...

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