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21/08/17

Eroi del Monello nel 1961 (di Luca Lorenzon)


Quale occasione migliore del ritorno di Retronika, mio capro espiatorio per gli acquisti vintage, per cedere e comprare un altro po’ di vecchiume? Stavolta è toccato a un paio di numeri de Il Monello che avevo già adocchiato qualche tempo fa.
Mi sembra che questi numeri, usciti nel 1961, rappresentino un po’ un momento di transizione nell’industria fumettistica e anche nella società italiana, non più costretta nei limiti del dopoguerra ma non ancora immersa nel Boom. Questa almeno è la mia impressione. Persiste una certa tendenza moralista (che d’altra parte era la cifra stilistica dei fumetti della Universo), ma pur tra ingenuità e una certa discontinuità qualitativa ci sono esempi di grande professionalità; i personaggi sono una rimasticatura di cliché abusati ma ogni tanto c’è qualche guizzo di fantasia. Totalmente fuori tempo massimo l’uso delle didascalie in rima sotto le vignette vere e proprie, anche perché non sono obiettivamente scritte molto bene, risultando un po’ farraginose e rallentando la lettura (non aiuta poi il fatto che siano riferite alle vignette prese in coppia e non alla singola). Per fortuna solo pochi dei fumetti pubblicati presentano ancora questo artificio.
In appendice a ognuno dei due numeri viene presentata una breve storiella dedicata ai personaggi e alle trasmissioni televisive dell’epoca, ma sembra che gli autori non sapessero ancora bene come gestire queste derive multimediali, e graficamente si tratta delle parti meno nobili della rivista.
Sono rimasto stupito nel vedere che il formato non è il canonico 17x24 delle riviste popolari ma un ben più piccolo 12x18 o giù di lì, praticamente un tascabile. Ogni numero consta di 60 pagine (oltre alla copertina, chiaramente) che sono numerate da 3 a 62. Le riviste ovviamente sono spillate. Si tratta di proposte “tutto fumetto” in cui i redazionali sono ridotti al minimo e anche la pubblicità è quasi assente. I colori non sempre sono disprezzabili, ma la qualità di stampa in alcune pagine è visibilmente carente, a testimonianza dell’uso che si faceva all’epoca (e fino a non moltissimo tempo fa) della stampa col metodo rotocalco, d’altra parte quasi obbligata per le tirature stratosferiche che avevano queste riviste all’epoca.
Ma vediamole nel dettaglio:

06/02/13

Gli eroi umoristici del Monello nel 1969


In soffitta ho ripescato un sessantina di Monello dell'editrice Universo che coprono il periodo 50-60-70.

E’ difficile  recensire  singolarmente gli albi visto che   i fumetti “realistici”  sono composti da saghe lunghissime di decine d’episodi e non si può  valutare bene  se non si legge una storia intera.
Di archi narrativi completi  me ne ritrovo pochi perché non ho intere annate  ma numeri sparsi.
E’ più semplice scrivere degli eroi umoristici perché quasi sempre protagonisti di episodi autoconclusivi che danno un ottima visione d’insieme del prodotto.

Partiamo con :

1) Miniringo di  Attilio ortolani (Attor)

Ortolani (potete approfondire l’autore sul sito di Gianni Bono)  era un grande artigiano alla Mario Sbattella.
La pulce nell’orecchio me l’aveva messa  Fabrizio Mazzotta  in seguito,  grazie al Monello che autorizzava gli autori a firmare le tavole e ad alcune informazioni prese dalla rete posso fare la revisione di un paio di post. Il disegnatore è l’autore di Picky, l’autore di moltissime storie e copertine di Tiramolla e Cucciolo nonchè   l’ammodernatore erotico di Gey Carioca sempre per l’Edizioni Alpe.
Visto che l’Alpe pagava poco ( e ti pareva) per arrotondare Ortolani lavorò anche per la Universo. Il  personaggio creato per il monello  è Miniringo che nulla mi toglie dalla testa che sia l’ispiratore di Larry Yuma di Boscarato. Occhi invisibili e sigaro in bocca, il protagonista di questo parodia bonaria dello Spaghetti Western è molto simpatico. Il personaggio vaga in cerca d’avventure con il suo ciuchino Palomito. Nemesi costante è il corpulento Maxigion, nome perfetto per un gelato Algida. Da recuperare.



2) Il secondo personaggio è un cult per gli appassionati del fumetto umoristico italiano. Il grande alcolizzato “Pedrito el drito” che con la mogliettina Paquita (il mattarello più veloce del west)  fù simbolo e colonna portante del Monello per anni. Il personaggio più famoso  di Antonio Terenghi, creato nel 1953 è forse il più longevo cowboy a fumetti nostrano insieme al Tex di Bonelli. Addirittura fù pubblicato un cross over con il signor Willer “ Pedrito el Drito incontra la Mano Grossa”(parodia del titolo del numero uno di Tex , lo storico “La Mano Rossa”) edito da “Cronaca di Topolinia”. L’albo è  da qualche parte in soffitta e prima o poi lo  recensirò. E’ facile recuperare materiale di Pedrito, anche se nel periodo finale del monello fù relegato a tavole autoconclusive e non ebbe più lo spazio importante che occupava negli anni 60 con storie lunghe e divertentissime

 

3) Pitt e i pirati pare dell'autore satirico Renato Calligaro (così mi sembra d’avere interpretato la firma sulla prima tavola e ci sono somiglianze stilistiche  con i lavori  del maestro, potrei anche sbagliarmi perché sto andando ad istinto) , fa piacere vedere che i “seriosi” autori  Linusiani hanno origini grafiche così consuete. L’ormai famoso pittore astratto  in questa avventure semplici  racconta le avventure del giovane Pitt a bordo del galeone pirata della corpulenta corsara Giuseppona. La simpatica ciurma è in perenne contrasto con il Capitano Boa. Divertente la caratterizzazione del Pappagallo “Paparazzo” che vive in simbiosi con la sua macchina fotografica in cerca di scoop.


4) Colbi di Giancarlo Tonna. Finalmente scoprò chi è l’autore di “Camillo, lupo tranquillo”, uno dei miei personaggi preferiti degli Albi Alpe Millefumetti (prima o poi sul vostro monitor)! Tonna ha uno stile splendido, modernissimo ed infarcito di particolari alla Carlo Peroni. Disegno opulento,  pieno di tratteggi e linee cinetiche, inchiostratura finissima che fa pensare all'utilizzo del  moderno rapidograph piuttosto che il pennello in voga in quegli anni. Colbi è il tipico “personaggio pretesto” alla Trottolino Bianconi , quei tipi che ti permettono di scrivere la storia che vuoi perché la personalità del character principale è quasi inesistente è l’autore può sbizzarirsi. La caratteristica grafica  principale di Colbi è una lunghissima cravatta che sembra la coda del Marsupilami di André Franquin. La sua ragazza è una bella gnoccolona di nome Lilla. Sperò di poter tornare a recensire qualcosa di Tonna perché è un autore il cui tratto mi è sempre piaciuto e colpito. Giancarlo disegnò soltanto due storie in casa Disney  ed è passato da tempo alla pittura.

 

5) Il terribile Winthrop di Dick Cavalli. Striscia americana in aria di Peanuts Schultziani

 


6) Arturo e Zoe: Altra colonna portante del Monello Universo, la protomafalda Nancy di Ernie Bushmiller, nata come comprimaria di Fritzi Ritz di Larry Whittington e a cui rubò la ribalta nel 1938. La bimba ed l’amichetto Sluggo erano molto amati in italia.

 

7) Piccola Eva. Questo è un caso particolare. fumetto per pochi appassionati negli U.S.A., tanto  che scomparve nel 1956,  ottene così tanto successo in Italia che alla fine della sua produzione originale venne continuato per i lettori del Monello da Antonio Terenghi. La serie  guadagno in umorismo grazie  alle sceneggiature spaghetti e mandolino.



8) Tippy (Tippy Teen) , fumetto americano di Sam Hamm creato sull’onda del celeberrimo Archie che narra le avventure di un gruppetto di teenagers americani con atmosfere Beatnik. Molto gradevole.  

 

Per adesso chiudiamo qui, quando spolpo qualche altro Monello continuo…
Parlerò a parte (spero) anche dei personaggi realistici.

16/11/12

Ulisse di José Maria Martín Sauri da Il Monello della Casa Editrice Universo del 1988*****




Il Monello negli anni 80 era diventata la tipica rivista da barbiere , qualcosa da sfogliare quando si provava  vergogna  ad analizzare le tette stampate su   Blitz o Ginfizz. Molti fumetti pubblicati erano ormai dozzinali, nulla a che vedere con quelli della gloriosa  produzione che aveva accompagnato i nostri genitori sino alla fine degli anni 60. All’interno dei giornalini  capitava però di  trovare perle  che è un vero peccato far finire nel dimenticatoio. 




Pubblicata a puntate su alcuni numeri del Monello nel 1988,  questa riduzione dell’Odissea disegnata dallo spagnolo  José Maria Martín Sauri è graficamente superba. In questo periodo di revival del fantasy/peplum nei comics, al cinema e nei videogames sarebbe una bella idea ristamparla in qualche bel cartonato italiano o riproporla in qualche formato economico da editori come la Gp Publishing o la Cosmo.
Il Monello degli anni 80 è fuori dalle logiche del collezionismo ed è quindi possibile acquistare gli  albi in questione  a pochi centesimi   su Ebay  o nei mercatini.

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Maggiori informazioni:


recensione della raccolta in volume spagnolo del 2007




12/10/12

Hokuto No Simon Le Bon



...We are living, living in the eighties
We still fight, fighting in the eighties!







questa foto l'ho trovata sul Monello n.9 del gennaio 1987.

08/06/11

Fiorella Mannoia Stunt Girl!




Mi ritrovo tra le mani il Monello n.4 del 1978 è trovo questo interessante articolo di Maurizio Lupi relativo alla famosissima cantante.
I genitori di Fiorella Mannoia vengono dal mondo del cinema ed anche lei, prima di diventare l'artista che tutti conosciamo, debutta sul set a soli 13 anni come controfigura di Lucia Mannucci (quella del Quartetto Cetra) in "Non cantare, spara" di Daniele D'Anza.
Nel 1973 si trasferì a Londra diventando una apprezzata modella , ma dopo un paio d'anni ritornò a Roma vinta dalla nostalgia del mondo dello spettacolo. La carriera che aveva scelto nel mondo di celluloide era proprio quello di cascatrice. In "Non si sevizia un paperino" di Lucio Fulci controfigura Florinda Bolkan durante il linciaggio della magara e sostituisce anche Barbara Bouchet nelle scene più movimentate. La cantante era anche la controfigura fissa di Monica Vitti, nella scena delle sciabole di "Ninì Tirabusciò", nelle corse spericolate di "Noi donne siamo fatte così" e fu lei a prendere gli sberloni di Alberto Sordi in "Amore mio aiutami". L'eroina dai capelli fulvi ha sostituito anche Loretta Goggi nelle scene pericolose della "Freccia Nera" televisiva, fu scritturata anche come controfigura di Candice Bergen , protagonista de "Il giorno dei lunghi fucili" e di Barbara Bach in "Agente 007, la spia che mi amava".
Fiorella per un periodo fu considerata la cascatrice numero uno d'Europa e la sua specialità erano le cadute da cavallo, come dimostrano le foto che vedete qui sotto.


03/03/10

Sarita la nuova gomma al cioccolato

Dal Monello n.9 del 1969

I Viaggi di Gulliver 1968





Dal Monello n.9 del 1969
Trasmissione tv del 1968, Regia di Carla Ragionieri, interpretata da Antonio Corso e con la splendida colonna sonora di Fabrizio De Andrè

altre notizie qui

Arturo Corso