Visualizzazione post con etichetta Joe Oriolo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Joe Oriolo. Mostra tutti i post

01/07/16

Alberico Motta, Bela Zaboly e La scuola del fumetto Bianconi



Il buon Gaspare Pero ha trovato Su Braccio Di Ferro 120 del 1979 una chicca. Un piccolo corso sul linguaggio del fumetto scritto e disegnato (almeno per  la prima pagina) da Alberico Motta. Alberico utilizza come "esempio" delle vignette di Bela Zaboly, allievo e prosecutore dell'opera di Elzie C. Segar che portò a compimento le storie del maestro dopo la sua prematura dipartita. 

16/06/14

Le chicche di Gerardo: Il Papero Filippo di Nicola Del Principe


Dal cilindro del Palladino ecco fuoriuscire questo simpatico pennuto di chiara ispirazione Lantziana. Nicola Del Principe adorava i cartoons americani e spesso nei suoi personaggi umoristici omaggiava i classici della cinematografia animata a stelle e strisce. Filippo somiglia non poco a Picchiarello, ma dall'unica tavola che ho a disposizione non ho idea se il papero fosse folle come il Woodpecker di Walter Lantz.

25/01/13

Speciale Gatto Felix –supplemento n.7 del mese di Luglio 1975-Edizioni Bianconi-164 pagine-lire 350*****




Creato da Otto Messmer per lo studio di Pat Sullivan, Felix The Cat ci accompagna sin dal 1919, anche se nel primo cartoon “Feline Follies” non era ancora accreditato con il suo nome di battesimo. Sarà lo stesso Otto Messmer ha trasporre su carta le avventure dell’onirico felino con storie surreali e magiche, verrà in seguito “topolinizzato” e imborghesito da Joe Oriolo. In Italia i primi a pubblicare le tavole domenicali di Felix furono quelli del Corriere dei Piccoli che in seguito fu  pubblicato da moltissimi altri editori sino ad approdare alla versione italiana di Bianconi nel 1962.
Del Felix Bianconi secondo la Guida del Fumetto di Gianni Bono escono almeno 296 numeri con testi di Tiberio Colantuoni, disegni di Alberico Motta, Umberto Manfrin e Agnese Fedeli. Qui scorgo alcune imprecisioni e leggerezze del Bono, innanzi tutto Manfrin fù uno degli ultimi a prendere in mano la matita per Felix dandone la versione meno fedele del personaggio, divertentissima per carità ma il gatto di Manberto era una versione furry del Cucciolo Alpe in cui Umberto poteva  come al solito scatenare la sua fantasia inserendo un mare di personaggi creati da lui ma che nulla avevano a che fare con la versione originale. Agnese Fedeli, da quel che ho letto e da quel che si dice era prevalentemente l’inchiostratice di Pierluigi Sangalli e propendo sul fatto che molti testi siano stati scritti  da Alberico Motta riconoscendone lo stile narrativo piuttosto che pensare a Tiberio Colantuoni come sceneggiatore di tutta la serie. La dimenticanza più grande del Bono è la grande mole di lavoro di Sandro Dossi, che produsse la maggior parte delle storie degli anni 70/80 ,  il meraviglioso lavoro di Mario Sbattella e Pierluigi Sangalli.
L’albo che recensisco ,  visto lo stile grafico credo sia di quasi  tutte ristampe di storie degli anni sessanta.
Al contrario di quanto si è fatto per Popeye, gli autori italiani in queste storie erano fedelissimi alla versione americana, ponendomi il dubbio da ragazzino che molte delle storie fossero originali, non so se lucidassero o adattessero alcun storie americane (Come succedeva negli Albi Vita di Braccio di Ferro) ma alcune tavole sono al livello di quelle di Otto Messmer.

La copertina è di Alberico Motta e tutte le informazioni relative sugli autori sono state corrette da Sandro Dossi.

1) Felix-La collana di Perle - disegni di Mario Sbattella con ripasso di Sandro Dossi: sulla scia delle grandi avventure americane abbiamo qui il Gatto alle prese con il mondo subacqueo, ritroviamo le lampadine delle idee che diventano torce tascabili, i punti interrogativi utilizzati come ami da pesca e tutto il nonsense favoloso della produzione messmeriana. Un piccolo capolavoro ai livelli della produzione originale*****


2) Felix-le pastiglie per volare - disegni di Sbattella inchiostrato da Dossi,. Anche qui si predilige il personaggio classico in un avventura in cui il gatto utilizza delle pillole  magiche che gli permettono il volo per diventare una sorta di super-eroe che va in aiuto di chi è in pericolo. Peccato che tutto si risolva in un sogno****


3) Inki e Dinki - una favola moderna - disegni di Mario Sbattella- gradevolissima rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso. Il pronipote del lupo cattivo è tratteggiato divinamente da Sbattella  risultava così simpatico che mi dispiace non sia stato riutilizzato come personaggio principale di qualche altra storia*****


4) Felix - il chicco d’oro - disegni di Pierluigi Sangalli  con ripasso di   Sandro Dossi: ecco qui il tratto originario del maestro, quello che prediligo. Felix trova il famigerato Chicco D’oro del caffè “Baulisto” (credo che la Paulista in quel periodo avesse sponsorizzato un concorso simile a quello della storia) e scopre inavvertitamente che l’oggetto è il talismano della regina del Congo. Piuttosto che portare il chicco al produttore del caffè per ricevere in premio un quintale di miscela arabica decide d’investire tutti i suoi risparmi per il viaggio in Africa sperando nella riconoscenza della nobile africana. La regina come premio al povero gatto dona un viaggio di ritorno per l’america ****


5) Inki e Dinki - I pericoli delle vacanze - disegni di Pierluigi Sangalli  con ripasso di   Sandro Dossi: - Inki e Dinki sono avidi consumatori di chewing-gum , i botti dei palloncini di cicca sono insopportabili per lo zio ma Felix decide di perdonarli visto che grazie alle gomme i due gattini vincono un’attrezzatura da campeggio completa. I tre felini possono finalmente partire per la vacanze che si riveleranno il solito disastro comico in cui incorrono tutti i personaggi dei fumetti****



6) Felix – La pittura non rende - disegni di Sbattella inchiostrato da Dossi. Felix vuole utilizzare le sue doti artistiche per fare qualche soldino visto che si trova come molti italiani del 2013 dopo il pagamento dell’Imu.
Tra villici fetenti che aspettano che venga sepolto dalla sabbie mobili per poterlo recuperare e chiedere denaro per la prestazione di salvataggio e vecchi che vogliono pezzi d’asfalto per poter portare a casa il capolavoro del gatto ormai costretto a madonarro il povero felino non riesce neanche ad andare in prigione per potere mettere qualcosa sotto i denti. Ci troviamo nel primo caso d’evasione all’inverso, Felix lima le sbarre per andare al fresco****


7) Felix – Il gatto con gli stivali -  disegni di Mario Sbattella: Felix si sostituisce al gatto delle fiabe per combattere contro l’orco con orgoglio e tentando di non utilizzare l’astuzia tipica dei felini. Viene malmenato di brutto e rispedisce il più furbo personaggio delle favole a fare il suo dovere****

8) Felix - Gita in alto mare -  Disegni di Mario Sbattella: Felix contro un Polpo malefico e dei cannibali***


9) Felix - Il talismano dei desideri - Disegni e  storia di Sandro Dossi: Piccola lezione di filosofia che mi pare del periodo felixiano "moderno"dei primi anni 80. Dolce e piena di significato****





10) Felix – a pranzo dai cannibali - disegni di Mario Sbattella(a cui a quanto pare piaceva disegnare africani affamati). Il gatto catturato da pigmei piranha tenta d’insegnare loro  le raccomandazioni di Monsignor della Casa. I cannibalini  accolgono l’idea di utilizzare posate e buone maniere ma non cambiano ahimè gusti alimentari****


11) Felix- La testa del brontosauro -  gran finale con una bella storia avventurosa disegni di Pierluigi Sangalli  con ripasso di   Sandro Dossi, Felix , guardiano del museo , visto il grande premio in denaro  per l’eventuale  recuparatore, decide d’improvvisarsi novello Indiana Jones e va alla ricerca della testa fossile di un brontosauro. Dopo varie peripezie, contro la tribù pellerossa dei gatti sornioni il povero micio porta al direttore del museo soltanto frammenti sparsi del teschio. Verrà ripagato con dei dollari stracciati.****



Se trovate un albo di Felix degli anni 60 andate sul sicuro per quanto riguarda la qualità delle storie, gli speciali come questo, anche se di periodo successivo possono essere considerati comunque un otttimo acquisto visto che sono una selezione del meglio un po’ come si fa in casa Disney con i classici.