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23/05/20

Recensione Braccio Di Ferro n.24 del 1975


Gaspare Pero scrive: Mi sono imbattuto in un albo di Braccio di Ferro che meriterebbe la ristampa integrale immediata! Quattro storie tutte di Pierluigi Sangalli (ndr:con sceneggiature di Alberico Motta), una più spassosa dell'altra. L'albo è il n° 24 della serie principale, anno 1975 (qualche tavola allegata, avendo cura di non rovinare la rilegatura dell'albo che mi è quasi coetaneo!)

28/11/19

Ser Lock un personaggio Disney che meriterebbe un Omnibus



Creato nel 1975 da Carson Van Hosten, Carl Fallberg e Al Hubbard , Ser Lock è una parodia di Sherlock Holmes invecchiata benissimo.
Il cane detective è talmente demente che mi fa sembrare simpatico pure il Topolino Watson che lo accompagna.

In realtà penso, dopo anni di letture, che l'unico Topolino antipatico sia quello italiano, negli ultimi anni ha un pò ritrovato la sue verve internazionale, ma il sorcio versione investigatore alla matriciana è sempre stato indigeribile e a salvarlo è sempre stata le presenza del dinoccolato Pippo.

29/07/19

Voglia del Don Chisciotte di Lino Landolfi



Lino Landolfi è stato, senza timore di smentita, uno dei massimi disegnatori di fumetti italiani (e non) del secolo passato. Io, per motivi anagrafici, non ho potuto assaporare il periodo dei successi di Procopio sul Vittorioso, anche se ho recuperato qualcosa a posteriori comprando delle annate complete della "rivistona"in alcuni mercatini dell'usato. La cosa che mi colpiva di più del Vittorioso era l'immensa quantità di testo dei redazionali, il ragazzino che comprava il giornale (il formato era quello) aveva di che leggere per una settimana intera spendendo i suoi dindini. I fumetti erano spettacolari e devo dire che il formato "Imperiale" del magazine dava il giusto valore alle tavole conditissime di Jacovitti e la possibilità di vedere l'immensa qualità di dettaglio nelle tavole del Landolfi stesso.

09/05/16

Ma chi @°**§ lo traduceva il Popeye di Sagendorf su Linus negli anni settanta?


Non è un montaggio, la tavola completa la posto qui sotto. E' mai possibile che il bravo Oreste Del Buono abbia fatto passare una traduzione così evidentemente forzata e sbagliata di questa "domenicale" di Bud Sagendorf? Capisco che Alterlinus non era diretto ai poppanti ma c'è un limite anche alle licenze "poetiche". 

11/03/15

IL GORILLA LILLA (The Great Grape Ape Show) Hanna & Barbera (1975)


Uno dei miei cartoni animati preferiti che ebbe un certo successo tra noi bamboccini degli anni settanta. Adoravo questo gorillone che aveva come tutore il cagnetto Beegle BeagleCon la tecnica “Asylum”, il gorilla lilla, nacque  sull’onda del King Kong di Dino De Laurentiis anche se era molto più simpatico. Il quadrumane color “Milka” debuttò  negli U.S.A. Sabato 6 settembre 1975 in The New Tom & Jerry / Grape Ape Show

20/02/15

“Shirab, il ragazzo di Bagdad” (アラビアンナイト シンドバットの冒険, Arabian Nights Sinbad no Bōken) serie animata (1975, in Italia dal 1981)****


Tra le centinaia di serie animate giapponesi che giravano in TV negli anni ottanta una è diventata abbastanza rara e quasi invisibile, anche nell'epoca dello streaming e dei torrent, nonostante la buona qualità.
Ho un ottimo ricordo di Shirab, tramessa (per una sola volta) dalla RAI nel 1981, uno di quegli anime classici senza tempo, come Heidi, e che secondo me potrebbe divertire anche i ragazzini di adesso come sta facendo Doraemon che ha un nutrito stuolo di giovanissimi fans, come confermatomi dalla mia piccina.

09/05/14

Storia Completa: Pinocchio in "Un Mondo MIgliore" d'Alberico Motta e Sandro Dossi (dal n.5 del 1975)****


Questa deliziosa storiella d’Alberico Motta e Sandro Dossi l’ho prelevata (con il permesso) dal profilo Facebook di Sandro che è sempre generoso con i suoi fans ed offre ogni tanto qualcosina da leggere. L’avventura è l’evoluzione di un’altra storia Mottiana che fu pubblicata su Provolino e disegnata da Pier Luigi Sangalli che molti ricordano e anche quella  intitolata“un mondo migliore”. Avventure simili  ma non uguali, nella versione del pargolo strabico milanese la stesura era più matura  e politicizzata. Provolino, come ho ripetuto più volte è un personaggio unico nel panorama del fumetto umoristico Bianconi è meriterebbe di essere rivalutato con calma, cosa a cui provvederò da queste parti  appena ho un po’ di tempo in più.
Per ora molti dei miei pensieri e ricerche li sto migrando sul “libro” che l’editore mi ha chiesto di terminare per fine settembre (dovrei farcela sono a buon punto, aspetto le robe di Gerardo d’aggiungere, aggiorno le cronologie con le nuove informazioni d’Aumaldo, correggo le schede, mi leggo un altro centinaio d’albi bianconi per le “storie consigliate”, scelgo le immagini, contatto gli autori per le liberatorie delle stesse e dovrei aver finito…puff!). Tornando al burattino Bianconi, come Alberico mi ha più volte scritto, Pinocchio è uno dei personaggi che più hanno amato gli autori che ci hanno lavorato sopra, era originale rispetto alle riproposte classiche di Jacovitti o Bottaro, che anche se hanno dato delle interpretazioni grafiche da urlo si erano attenuti pedissequamente al romanzo originale. L’idea bianconiana era quella di portare la marionetta nel mondo moderno, utilizzare Pinocchio come bandiera dei sogni e delle idee anarchiche dei bambini e al contrario di quanto era successo proprio su Provolino, mantenere quella “pulizia” d’idee tipica del mondo fanciullesco. Il tratto di Dossi, anche se non ancora ai livelli dell’ultima produzione di Geppo, è delizioso e ci regala una sexyssima fata turchina che sembra lì per ricordarci che non solo i nasi si allungano. E’ bello vedere che il mondo non potrebbe essere mai ad immagine di un singolo individuo, abbiamo i retronici ed i geek, i rurali e gli artisti, i cubisti ed i pallosi, i geometri ed i daltonici, i comici ed i ragionieri, i Picasso ed i folli. Pare la rappresentazione del mondo politico italiano, chissà che casino se Grillo, Renzi e  Berlusconi avessero a disposizione delle bacchette magiche come quelle di questo gustoso fumetto. Buona Lettura.

La vorrei anch'io una "fatina" così, pare uscita dalla Biancaneve di Frollo

21/03/14

Il Tiger-Man di Steve Ditko (1975) ***



Bella cover del grande Frank Thorne
Interessante piccola serie americana pubblicata per soli 3 numeri dalla casa editrice Atlas nel 1975.
Il dottor Lancaster Hill , mentre fa tirocinio in Africa, riesce ad isolare il cromosoma che fa della tigre un animale potente ed agile  e decide di produrre un siero in grado di donare le caratteristiche del grande felino ad un essere umano.

30/01/14

Le torte di merda di Abelarda in "Amore materno"

Gapare Pero recensisce quella che per lui  è tra le storie più ributtanti (e anche per me in effetti) mai apparse sulle pagine di Soldino! L'albo è il n° 9 del 1975 e i disegni sono di Nicola Del Principe
Frittella è attratto dal profumo di torta che Abelarda sta preparando per Soldino

28/01/14

Edicola Retronika: 242 fumetti del 1975

Continua il censimento spaziotemporale che ci porta in un edicola del passato. 
Gli anni settanta erano pieni di albi a fumetti, posso dire di aver letto un buon novanta per cento di tutta la roba postata qua sotto. AHHHHHH se solo  H.G. Wells avesse avuto ragione di Einstein.
Via con la carrellata (ne mancano ancora tantissime...forza fatevi sotto)

Albi di Trinità







Miciolino










I dardo Pocket


Cenerentola

02/10/13

Mister No n.1 giugno 1975 lire 350 Edizioni Cepim ****





Ecco a voi un nuovo lettore delle avventure di Jerry Drake!
Ho ricevuto in dono un bel po’ d’albi di questa  creatura di Sergio Bonelli e non ho mai avuto il tempo d’inoltrarmi in  questo viaggio nell’umida  Amazzonia.
Sono stato piacevolmente colpito  dalla prima avventura scritta da Guido Nolitta e disegnata dal veterano Gallieno Ferri.

01/02/13

Il rispetto francese per i personaggi Bianconi-Abelarda brossurata-Les Aventures de la celebre Tartine un Froid de Canard-Edizioni Lar-1975*****


 


Ci sono state centinaia di pubblicazioni francesi inerenti i nostri amati eroi Bianconi e su questo blog ne avete avuto ampia dimostrazione. I galli hanno però un rispetto per le bande dessinée che in Italia possiamo scordare, chi mai avrebbe pubblicato in un brossurato (grazie Andrea Leggeri)  lussuoso di quei fumetti considerati dozzinali soltanto perché vendevano tanto e riempivano gli scaffali delle edicole?

 


Neanche lo stesso Renato Bianconi ha mai saputo valorizzare l’immenso archivio di storie di qualità che aveva a disposizione . Anche quelle piccole ristampe nostrane, che dovrebbero far rivalutare il meglio del nostro passato cartaceo, non hanno mai saputo andare oltre il semplice volume redatto alla kazdekan con storie tratte da albi quasi sempre recenti.

 


Oddio ci sono state negli ultimi anni delle operazioni che hanno avuto rispetto dell’aficionado, vedi il Classico Oro allegato a Repubblica con  storie di Geppo ed Abelarda selezionate con cura, lo strepitoso Geppo Inferno 2000 voluto da Andrea Leggeri che ospita delle tavole  di Sandro Dossi da sindrome di Stendhal, Leggeri  ha curato l’albo con  passione certosina e l’amore cola da tutte le pagine, dal colore scelto per la copertina alla costolina con il logo originale , spero che anche l’operazione E-Book di Pierluigi Sangalli oltre a recuperare il materiale recente sappia , vista la supervisione dell’autore , selezionare i prodotti migliori  ma sono fiducioso perché dalle vecchie (dolorose) discussioni l’indirizzo scelto per la testata  elettronica sembra  il glorioso passato. Mi aveva deluso il volume di Geppo dell’edizioni If per il semplice fatto che era una sorta di “Gran Geppo” da 2000 lire con copertina cartonata senza nessuna storia memorabile in indice.
I francesi hanno buon fiuto e occhio fino, sapevano che il materiale di Giovan Battista Carpi era pregiato, sapevano che Abelarda è un personaggio prezioso, i lettori apprezzavano l’amazzone con le rughe e l’editore Lar propose dei brossurati di grande formato contenenti storie lunghe che non so se vennero prodotte proprio per gli albi in questione, dal formato delle tavole che mi sembrano senza rimaneggiamenti e  dalla grandezza di alcune vignette la mia impressione è che Carpi le abbia disegnate direttamente per il grande formato. “Un Froid de Canard” è una sorta di classico Disney alla vecchia maniera, contiene anche storie di Nicola del Principe ed è stata creata ad hoc una trama di fondo che lega le varie avventure , mancano soltanto i raccordi disegnati da Giuseppe Perego (che qui doveva essere  per diritto  Mario Sbattella) sostituiti da didascalie  . 

 

Alcuni giornalini giganti speciali vennero pubblicati anche da Bianconi in Italia ma chissà se vennero pubblicate tutte le storie prodotte per il mercato francese o chissà se abbiamo  delle storie abelardiane di Carpi e Del Principe che non sono mai state pubblicate nel belpaese. Io ad esempio alcune avventure  stampate  su  questo “LIBRO” (chiamiamolo per quello che è) non l’avevo mai lette. Purtroppo non ho una conoscenza del francese che va oltre quello scolastico e non potuto apprezzare perfettamente l’opera ma quello che trasuda questa collana è “Rispetto”. Io un albo prodotto in questa maniera, con storie lunghe o brevi ma di grande qualità, pur se appena di 52 pagine lo acquisterei a prezzi ragionevoli (10 €?) e senza pensarci due volte.

 

Peccato che  i diritti dei personaggi Bianconi siano tra i più incasinati del mondo di carta, colpa di una legislazione dell’arte disegnata aleatoria e priva di basi concrete. In un mondo perfetto tutti i diritti dei personaggi  sarebbero rimasti agli eredi di Bianconi  che dopo il fallmento avrebbero potuto  vendere in blocco le loro creature ad un coraggioso  editore con la voglia di riproporre i nostri beniamini di carta nella loro forma migliore. Ovviamente sceneggiatori e disegnatori in questo ipotetico Comics Wonderworld avrebbero avuto pagate sontuose royalties ad ogni ristampa. Ma siamo in Italia e credo che Soldino, Saruzzo e compagnia bella dovremo cercarli nei mercatini forever…

 

Qui trovate tutti gli altri albi usciti nella collana :


 

25/01/13

Speciale Gatto Felix –supplemento n.7 del mese di Luglio 1975-Edizioni Bianconi-164 pagine-lire 350*****




Creato da Otto Messmer per lo studio di Pat Sullivan, Felix The Cat ci accompagna sin dal 1919, anche se nel primo cartoon “Feline Follies” non era ancora accreditato con il suo nome di battesimo. Sarà lo stesso Otto Messmer ha trasporre su carta le avventure dell’onirico felino con storie surreali e magiche, verrà in seguito “topolinizzato” e imborghesito da Joe Oriolo. In Italia i primi a pubblicare le tavole domenicali di Felix furono quelli del Corriere dei Piccoli che in seguito fu  pubblicato da moltissimi altri editori sino ad approdare alla versione italiana di Bianconi nel 1962.
Del Felix Bianconi secondo la Guida del Fumetto di Gianni Bono escono almeno 296 numeri con testi di Tiberio Colantuoni, disegni di Alberico Motta, Umberto Manfrin e Agnese Fedeli. Qui scorgo alcune imprecisioni e leggerezze del Bono, innanzi tutto Manfrin fù uno degli ultimi a prendere in mano la matita per Felix dandone la versione meno fedele del personaggio, divertentissima per carità ma il gatto di Manberto era una versione furry del Cucciolo Alpe in cui Umberto poteva  come al solito scatenare la sua fantasia inserendo un mare di personaggi creati da lui ma che nulla avevano a che fare con la versione originale. Agnese Fedeli, da quel che ho letto e da quel che si dice era prevalentemente l’inchiostratice di Pierluigi Sangalli e propendo sul fatto che molti testi siano stati scritti  da Alberico Motta riconoscendone lo stile narrativo piuttosto che pensare a Tiberio Colantuoni come sceneggiatore di tutta la serie. La dimenticanza più grande del Bono è la grande mole di lavoro di Sandro Dossi, che produsse la maggior parte delle storie degli anni 70/80 ,  il meraviglioso lavoro di Mario Sbattella e Pierluigi Sangalli.
L’albo che recensisco ,  visto lo stile grafico credo sia di quasi  tutte ristampe di storie degli anni sessanta.
Al contrario di quanto si è fatto per Popeye, gli autori italiani in queste storie erano fedelissimi alla versione americana, ponendomi il dubbio da ragazzino che molte delle storie fossero originali, non so se lucidassero o adattessero alcun storie americane (Come succedeva negli Albi Vita di Braccio di Ferro) ma alcune tavole sono al livello di quelle di Otto Messmer.

La copertina è di Alberico Motta e tutte le informazioni relative sugli autori sono state corrette da Sandro Dossi.

1) Felix-La collana di Perle - disegni di Mario Sbattella con ripasso di Sandro Dossi: sulla scia delle grandi avventure americane abbiamo qui il Gatto alle prese con il mondo subacqueo, ritroviamo le lampadine delle idee che diventano torce tascabili, i punti interrogativi utilizzati come ami da pesca e tutto il nonsense favoloso della produzione messmeriana. Un piccolo capolavoro ai livelli della produzione originale*****


2) Felix-le pastiglie per volare - disegni di Sbattella inchiostrato da Dossi,. Anche qui si predilige il personaggio classico in un avventura in cui il gatto utilizza delle pillole  magiche che gli permettono il volo per diventare una sorta di super-eroe che va in aiuto di chi è in pericolo. Peccato che tutto si risolva in un sogno****


3) Inki e Dinki - una favola moderna - disegni di Mario Sbattella- gradevolissima rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso. Il pronipote del lupo cattivo è tratteggiato divinamente da Sbattella  risultava così simpatico che mi dispiace non sia stato riutilizzato come personaggio principale di qualche altra storia*****


4) Felix - il chicco d’oro - disegni di Pierluigi Sangalli  con ripasso di   Sandro Dossi: ecco qui il tratto originario del maestro, quello che prediligo. Felix trova il famigerato Chicco D’oro del caffè “Baulisto” (credo che la Paulista in quel periodo avesse sponsorizzato un concorso simile a quello della storia) e scopre inavvertitamente che l’oggetto è il talismano della regina del Congo. Piuttosto che portare il chicco al produttore del caffè per ricevere in premio un quintale di miscela arabica decide d’investire tutti i suoi risparmi per il viaggio in Africa sperando nella riconoscenza della nobile africana. La regina come premio al povero gatto dona un viaggio di ritorno per l’america ****


5) Inki e Dinki - I pericoli delle vacanze - disegni di Pierluigi Sangalli  con ripasso di   Sandro Dossi: - Inki e Dinki sono avidi consumatori di chewing-gum , i botti dei palloncini di cicca sono insopportabili per lo zio ma Felix decide di perdonarli visto che grazie alle gomme i due gattini vincono un’attrezzatura da campeggio completa. I tre felini possono finalmente partire per la vacanze che si riveleranno il solito disastro comico in cui incorrono tutti i personaggi dei fumetti****



6) Felix – La pittura non rende - disegni di Sbattella inchiostrato da Dossi. Felix vuole utilizzare le sue doti artistiche per fare qualche soldino visto che si trova come molti italiani del 2013 dopo il pagamento dell’Imu.
Tra villici fetenti che aspettano che venga sepolto dalla sabbie mobili per poterlo recuperare e chiedere denaro per la prestazione di salvataggio e vecchi che vogliono pezzi d’asfalto per poter portare a casa il capolavoro del gatto ormai costretto a madonarro il povero felino non riesce neanche ad andare in prigione per potere mettere qualcosa sotto i denti. Ci troviamo nel primo caso d’evasione all’inverso, Felix lima le sbarre per andare al fresco****


7) Felix – Il gatto con gli stivali -  disegni di Mario Sbattella: Felix si sostituisce al gatto delle fiabe per combattere contro l’orco con orgoglio e tentando di non utilizzare l’astuzia tipica dei felini. Viene malmenato di brutto e rispedisce il più furbo personaggio delle favole a fare il suo dovere****

8) Felix - Gita in alto mare -  Disegni di Mario Sbattella: Felix contro un Polpo malefico e dei cannibali***


9) Felix - Il talismano dei desideri - Disegni e  storia di Sandro Dossi: Piccola lezione di filosofia che mi pare del periodo felixiano "moderno"dei primi anni 80. Dolce e piena di significato****





10) Felix – a pranzo dai cannibali - disegni di Mario Sbattella(a cui a quanto pare piaceva disegnare africani affamati). Il gatto catturato da pigmei piranha tenta d’insegnare loro  le raccomandazioni di Monsignor della Casa. I cannibalini  accolgono l’idea di utilizzare posate e buone maniere ma non cambiano ahimè gusti alimentari****


11) Felix- La testa del brontosauro -  gran finale con una bella storia avventurosa disegni di Pierluigi Sangalli  con ripasso di   Sandro Dossi, Felix , guardiano del museo , visto il grande premio in denaro  per l’eventuale  recuparatore, decide d’improvvisarsi novello Indiana Jones e va alla ricerca della testa fossile di un brontosauro. Dopo varie peripezie, contro la tribù pellerossa dei gatti sornioni il povero micio porta al direttore del museo soltanto frammenti sparsi del teschio. Verrà ripagato con dei dollari stracciati.****



Se trovate un albo di Felix degli anni 60 andate sul sicuro per quanto riguarda la qualità delle storie, gli speciali come questo, anche se di periodo successivo possono essere considerati comunque un otttimo acquisto visto che sono una selezione del meglio un po’ come si fa in casa Disney con i classici.

11/11/12

Braccio di Ferro - I baffi di Hitler-Testi di Alberico Motta-Disegni di Pierluigi Sangalli-da Braccio di Ferro n.4 del 21 febbraio 1975-Edizioni Bianconi*****

Un buon centinaio  tra i duecento e rotti  lettori giornalieri del blog  da un pò di giorni  a questa parte passa da qui dopo questo post del  buon DocManhattan (grandissimo blog) e  questo post di Fabio Gibertoni...

Hanno sete di una sola cosa...

La volevate?
Eccola qua!
Trovata in soffitta  venti minuti fa mentre cercavo qualcosa da retroleggere.













17/09/12

Pinocchio N.14-12 Luglio 1975-Edizioni Metro****

bella copertina di Alberico Motta


Sono affetto da Pinocchite questo settembre.

Il Pinocchio Bianconi venne pubblicato per  una prima serie composta da 20 (o 21) numeri (a.1974) ed una seconda che si compone, invece, di almeno 74 numeri (a.1975/80) ( fonte attendibilissima e senza tema di smentite del grande Aumaldo). Per tutti gli anni 70  era una pubblicazione rispettabilissima e fedele ai personaggi di Carlo Collodi pur rendendo contemporanee le
storie recuperava  personaggi come i gendarmi, il pescatore verde o il colombo gigante.Quasi tutti gli autori della scuderia milanese si sono cimentati nel disegnare le storie del burattino: Sandro Dossi, Tiberio Colantuoni, Pierluigi Sangalli, Umberto Manfrin ed  Alberico Motta. Il personaggio perse un pò di appeal nella cicciottizzazione disneyana avvenuta negli anni 80 per mano di Nicola del Principe.

Le storie dell'albo:

1) Le mele del convento-disegni di Pierluigi Sangalli: Pinocchio le tenta tutte pur di assaggiare le mele zuccherose controllate a vista da suor Prudenza. Il monello circuisce suor Dolcezza, bona e rimbabita, ma la stretta della madre superiore impedisce la degustazione del delizioso frutto. Dei ladri entrano in convento travestiti da monache pellegrine per rubare il prezioso dipinto di "San Giorgio contro il Drago". Pinocchio sventa il furto con il contributo della Fata Turchina e travestendosi da suora divora le mele dell'albero****



2) L'amico delle formiche-disegni di Pierluigi Sangalli: Qui entra in gioco un personaggio Bianconi che avrebbe meritato più spazio , lo strepitoso Prof. Distrattoni  ed il suo morbo di Alzheimer galoppante. Pinocchio come il Ciondolino di Vamba ( e come la solita scopiazzatura americana non autorizzata   Ant Bully) si fa ridurre a dimensioni formica per fare una ricerca scolastica****


3)Un pesce per troppi-disegni di Umberto Manfrin: Un pescione viene conteso tra Pinocchio, una foca e il Pescatore Verde. Un pò deboluccia, Manberto, per me ,  dava il massimo soltanto all'Edizioni Alpe ***



4)La schedina vincente-disegni di Tiberio Colantuoni: Geppetto diventa ricco dopo parecchie peripezie Sisal****



Comprare se si trova , ho l'impressione che Pinocchio non ebbe le altissime tirature di Braccio di Ferro o Soldino ed in giro non ne ho mai visti troppi.



Bonus : Pubblicità di Nicola del Principe per l'albo del Gatto Nicotina, il felino preferito da Allen Carr