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19/03/21

La grande guida a Super Braccio Di Ferro prima serie (di Lorenzo Terranova)

 

Super Braccio di Ferro prima serie

Come sappiamo, le storie di Braccio di Ferro prodotte dall’editore Renato Bianconi, ed edite sull’omonima testata, sono state, nel corso di quasi 35 anni di pubblicazioni, ristampate molte volte su un numero esagerato di collane, alcune di lunga vita, altre effimere. La collana Super Braccio di Ferro è stata la prima, e la più longeva, collana di ristampe del forzuto marinaio. Si articola in due serie, la prima di 86 numeri, dal 1964 al 1972, e la seconda, di ben 277 albi, dal 1973 al 1994. La prima serie nasce inizialmente come raccolta, e questo la rende particolarmente interessante per i collezionisti in quanto possederne i primi numeri consente di accedere ai primissimi, rari albi del mensile. Se non che, nel tempo, i primi albi del Super sono diventati altrettanto rari, e quindi sono molti gli appassionati che si sono interrogati su quali albi originali sono raccolti in qual’altro numero del Super. E inoltre: il Super ha mai pubblicato storie inedite? Questo articolo intende rispondere a queste domande, andando a coprire il primo periodo di vita del Super Braccio di Ferro come raccolta, e quello immediatamente successivo.

23/02/21

Dall'aranciata al Barbera: l'evoluzione di Trinchetto (di Lorenzo Terranova)


La primissima apparizione di Trinchetto in un albo Bianconi

Braccio di Ferro Cosmo N. 3 ha ristampato la bella storia "Il vecchio e il mare", con protagonista Trinchetto, che oltre al titolo "ruba" al racconto di Hemingway anche il finale con il pesce che viene divorato e di cui rimane solo lo scheletro.

In occasione di questa ristampa, questa storia ha sollevato in qualche lettore membro del gruppo Facebook  “Quelli che vogliono Braccio di Ferro di nuovo in edicola” il sospetto di una "censura postuma", ovvero di un adeguamento al "politically correct" imperante, per la presenza dell'aranciata invece del barbera come bevanda oggetto del desiderio di Trinchetto.

21/01/14

Le meraviglie di Ebay: Il Mago di Oz (Collana Folletto) di Magnus in prima edizione (1964)


Nel 1964 Roberto Raviola illustrò il racconto di Lyman Frank Baum per Malipiero.
Il segno del maestro era  di gran lunga superiore a quello grottesco che avrebbe utilizzato per quasi tutto il resto della sua carriera di fumettista. Chissà perchè  abbandonò il tratto morbido e le chine delicate che potevamo vedere anche nei primissimi albi di Kriminal.

01/03/13

Soldino n.20-25 settembre 1964-lire 100-Edizioni Bianconi****




Un altro bell’albo della nonnetta fulmicotonica uscito durante le Olimpiadi di Tokyo del 1964 , anche se l’unica storia che fa riferimento all’evento è l’ultima di Nerone scritta e disegnata da Alberico Motta.

Soldino e Abelarda: Lo stregone del deserto, disegni di Giovan Battista Carpi****


Poco si è visto di Carpi sul blog nonostante il grande contributo grafico e creativo che il grande (forse il più grande?) autore Disney italiano apportò in casa Bianconi.
La storia è disegnata divinamente e non potrebbe essere altrimenti, la nonna degli anni 60 è già graficamente lontana dalla segaligna ed altissima vegliarda anni 50 ispirata alla Signora Carlomagno di Jacovitti. La cicciottizzazione di Abelarda ci darà la versione definitiva del personaggio che è quella impressa nella memoria della maggior parte dei  lettori.
In questa avventura Soldino e la vegliarda si perdono nel deserto e vengono catturati “dal solito scienziato pazzo delle storie a fumetti”.




La parte più divertente della storia è quella che vede un Soldino ipnotizzato pronto a suicidarsi a comando con un bel colpo di pistola alla testa



Devy Crock: Il cocomero dei gioielli-disegni di Pierluigi Sangalli con chine di Sandro Dossi***



Lo sceriffo Devy doveva essere un personaggio apprezzato da Renato Bianconi, visto che provò più volte ad utilizzarlo come titolare di testata sia in albi dal formato classico che in quelli (bellissimi) in formato “nero”.  A me personalmente non ha mai fatto impazzire e anche questa storia non ha particolari guizzi creativi che la sollevino dalla media e parla di ladruncoli  e scambi di cocomeri.
  
Abelarda e Bongo: Diamanti sacri-disegni di Tiberio Colantuoni***1/2



Il tratto splendido ed originale di Tib al massimo del suo splendore.
Bongo qui è ancora ignudo ma è gia un carattere abbastanza definito.
Ricordo per chi non lo sapesse che il gorilla bianconi nacque come criminale alleato di Nik e Nok (ho la storia da qualche parte in soffitta) ed in seguito fù forzatamente adottato a colpi di sberle redentrici dalla vecchia. Bongo è un personaggio che negli anni , per fortuna, non diventa mai un “buono”, tenta sempre di buggerare Abelarda in funzione della sua droga preferita:le banane. Il personaggio peloso è uno dei miei preferiti, come il Pugagioff di Rebuffi ha personalità da vendere ed è così simpatico e selvaggio che ruba spesso la scena ai protagonisti delle storie. Bianconi aveva notato le potenzialità dell’animale cartelluto  e per un periodo lo aveva promosso a titolare di testata autonoma. In questa storia africana la vecchia deve avere a che fare con gli imbrogli del quadrumane e dei ladri di gioelli.
  
Vignette e Storiella muta di Mario Sbattella: vi propongo questa perlina di metafumetto.


  
Volpetto e Abelarda: Il Parco Nazionale-disegni di Tiberio Colantuoni****


La storia più divertente dell’albo. Volpetto e la nonna  vogliono fare un safari fotografico al parco nazionale di Bancarotta. Un bracconiere travestito da orso  si offre come guida ma in realtà vuole far andar via i due sgraditi curiosoni. Le gags più divertenti sono quelle inerenti le multe che vengono comminate ad Abelarda per maltrattamento del finto animale. Tutto  culmina nella tortura di Volpetto da parte del plantigrado camuffo con la vegliarda costretta a guardare passiva per paura delle contravvenzioni.
  
Nerone: Il grande atleta-storia e disegni di Alberico Motta***1/2

  
Come scrivevo in apertura l’unica storia che fa  riferimento alle Olimpiadi di Tokio del 1964. Qui il nostro amato bastardone si sostituisce a molti atleti dell’evento rimediando soltanto figuracce. Alla fine, visto che non beccherebbe nessuna medaglia, si sostituisce ai giudici affibiandosi tutti i primi posti. Nerone fugge coperto dalle  pomodorate del pubblico. Una storia deboluccia, Motta ha fatto di molto meglio con questo personaggio ma tenendo conto che è un probabilissimo “Istant Comic” prodotto in pochissimi giorni e in virtù del famoso evento sportivo è comunque degna di lode.

La Bianconi degli anni 60 come parco autori, qualità di sceneggiature e disegni era a  mio avviso produttrice di albi di qualità uguale e a volte superiore a quelli che proponeva il Topolino Mondadori dello stesso periodo.  Le vendite dovevano anche andar bene visto che Soldino nel 1964 era quattordicinale.

Erano bei tempi tenuto conto che adesso molti fumetti italiani se va bene sono ormai bimestrali e gli unici che riescono a reggere la mensilità sono  quelli della Bonelli e le traduzioni dall’estero.
Forse l’unico settimanale a fumetti rimasto nelle edicole italiane è proprio Topolino e ormai non si può che fare il tifo per lui visto che è l’ultimo baluardo del fumetto umoristico per ragazzini. A volte me la prendo con la testata di Mickey Mouse perché penso che abbia rubato (pagando fior di dindini)  il meglio della produzione umoristica italiana in nome di un personaggio Yankee ma non potrò mai negare che molte cose belle si sono lette anche in quei paraggi.


08/02/13

Kriminal n.4 –Poker per un cadavere-2 Novembre 1964-Editoriale Corno-Lire 150****




Testi di Luciano Secchi (Max Bunker)-Disegni Raffaele Cormio (altri pseudonimi Ralph Hunter  Parvus)-Copertina di Luigi Corteggi

Com’era divertente e leggero Kriminal prima d’incontrare quella scassamaroni di Lola che lo portò alla rovina. 
Anticonvezionale, reazionario, ribelle e criminale al 100% . Qui siamo in piena adolescenza sregolata, abbiamo un Logan che mai ci saremmo immaginati veder piangere come negli ultimi numeri della serie. 
Lontano anni luce dal fintocomunista Diabolik, nato radical chic come la Bignardi e che in realtà uccide perché è uno snob e odia la gente mediocre, Kriminal è autenticamente cattivo ed amorale. 
Le tavole del compianto Cormio sono eccellenti con qualche piccolo calo dovuto probabilmente ai tempi di produzione velocissimi dei fumetti di quel periodo.



I primi neri Corno erano più “nudie” di quando lo diverrano in seguito dopo le reiterate censure vergate dai tribunali degli anni sessanta. In quest’albo Logan uccide (…fatemi fare i conti...) otto persone per una storia d’eredità contesa. In pratica il nostro eroe incontra una gnocchissima orfana aspirante suicida di nome Pat Garret (senza Billy the Kid) che incasserà fantastiliardi soltanto se verrà sterminata la nobile famiglia Longest. La donna è figlia illeggittima ed ultima nella lista dei potenziali eredi dei beni della famiglia. 

Antò fa caldo...

Logan dice di essere un avvocato, si tromba Pat più volte e rinchiude la ragazza in casa, come faceva Tiberio Murgia con le mogli sicule , in cambio  le chiede soltanto metà dei suoi futuri averi dopo che avrà “sbrigato le cause legali” inerenti il patrimonio conteso.
Preparata la lista il preciso faccia da scheletro inizia la mattanza sotto gli occhi dell’acutissimo Milton



Sherlock Holmes in azione!

Visto che c’è ammazza pure na portinaia  impicciona che non ha l’eleganza del riccio.

chi fa la spia non è figlia di Maria


Intanto Milton intuisce qualcosa (intorno al quarto morto in due giorni)  quindi incontra e reguardisce la stupidissima Pat sulle sue amicizie pericolose. La stronza tradisce Logan e  s’innamora di uno dei suoi parenti serpenti ancora vivo , casualmente un avvocato  ricchissimo.

Kriminal si bulla


Kriminal non è tipo che si fa prendere in giro dalla prima  olgettina che incontra …prima tenta di stecchirla tirandola sotto la macchina, in seguito fingendosi fotografo di matrimoni la sparaflasha una foto al cianuro.


le corna a me! Bottana industriale!

Nonostante le ovvie banalità , semplificazioni e ingenuità degli albi del periodo Secchi confeziona una storia scorrevolissima e piena d’azione.
L’albo originale costa un fottio di soldi anche in condizioni appena buone, la storia è stata comunque ristampata  e vi consiglio la versione “Collana Scotland Yard-Serie del Venticinquesimo” perché almeno è rispettosa del formato originale .

19/05/12

Pierino n.10 Ottobre 1964 lire 80 Edizioni Bianconi****

Ed eccolo qui il progenitore di tutti i marmocchi Bianconi, il nasuto Pierino, si chiama  come quello delle barzellette ma contrariamente a quello che si può immaginare molte delle storie avevano più un sapore Tintiniano che umoristico , avventure alla francese condite  dalla sagacia  di Alberico Motta.
Molto e più approfonditamente se ne parla nel fantastico blog di Chico.
La serie di Pierino è composta da 19 numeri pubblicati  tra il 1963 e il 1964.

Veniamo alle storie tutte disegnate  e  probabilmente scritte da Alberico Motta.


1) Il mostro del lago: Pierino e il capitano Barbanera (uno dei comprimari fissi) aiutano lo scozzese Mc Shellin a truffare i  danarosi turisti che vengono a vedere un mostro di Loch Ness gonfiabile (altri tempi). Il finale è moralmente corretto ma viene tirato proprio per i lacci delle scarpe e probabilmente sotto costrizione fisica dell'autore (che ricordiamoci era anche l'autore del cattivissimo Nerone )***




2) Il terrore del ring: La zia Mary (signora Rosa, Zia Zeffira, dama benefica, signorina Caterina) combatte sul ring contro il campione Sonny Listok per la parità dei diritti tra uomini e donne ma fugge impaurita davanti al sorcio Squitt. Storia sessista pubblicabile su For Men Magazine ***




3) Il re della foresta: Qui abbiamo come protagonista   Hugo, una sorta di cavernicolo con il corpo di Tiramolla. Il personaggio  non ha una grande personalità ma proprio per questo permette  libertà creativa a Motta nelle costruzione della storie. Questa avventura  comprende cannibalismo, pigmei in scatola e contrabbando di animali in via di estinzione , un must!****





4) Anno 2024 :  Pierino in versione kryptoniana crea la macchina del tempo che viene sabotata dal professor Trygos. Penso che nella costruzione di una vera macchina del tempo si debba tener conto del "condizionatore biologico" ...ha qualcosa di einsteniano...****



Lo sgorbietto Pierino  divenne in seguito il fighetto  Niko per piacere ai più.

L'albo non si trova facilmente ma  l'acquisto non comporta aumento dello spread e innalzamento del debito pubblico.

bonus:



06/02/11

Albi dell'intrepido n.950-31 marzo 1964 -0:15 ora del destino ***


Pulp avvincente con non pochi colpi di scena.
Belle le tavole di Carlo Cossio, uno stile molto americano.
Contiene anche:
La seconda ed ultima parte del Vendicatore di Sherwood (meno avvincente di quel che mi aspettassi).
Il mitico Pedrito el Drito di Terenghi
Tarzan di Hogart
La puntata VIII di Cuore d'Argento.

Non più di 4 euro se perfetto (il mio non lo è).

Consigliato.***

04/02/11

Albi dell'Intrepido n. 949 -24 marzo 1964-Giustizia nell'ombra ***


Bella copertina di Marcarini e storia disegnata da Dauro.
Una vicenda talmente folle che fa sembrare semplice la trama della soap opera Beatiful.
Aviatore crede di essere tradito.
Il Padre dell'aviatore lo crede una spia e tenta di ucciderlo sabotandogli l'aereo.
Ma Il povero aviatore non è ne cornuto ne spia ...
Completano l'albo:
La prima parte de "Il vendicatore di Sherwood" (sembra interessante...il ritorno di Robin Hood a 10 anni dalla sua morte).
La VII Puntata di "Cuore d'Argento" storia d'amicizia tra aquila e pellerossa.
Tarzan di Hogart e Pedrito el Drito di Antonio Terenghi.

Si trova a non più di 4 euro

consigliato ***